Lunedì 20 marzo. In questi giorni di reclusione forzata in casa sto pensando a come aggiornare la mia immagine di professionista della comunicazione.
Il mondo intorno a me sta cambiando, non vedo perché non dovrei cambiare anch’io. A essere onesti, qualcosa sta già mutando, la mia forma fisica. Certo, sono fortunato, ho un giardino dove spandere sudore ingaggiando una lotta senza quartiere contro l’edera millenaria che, per incuria precedente, ha invaso gran parte dello spazio. L’obiettivo che mi sono posto è quello di renderlo sempre più simile a un giardino all’italiana anziché al villaggio cinese Houtou Wan sull’isola di Gouqi. Anche la presenza del classico canestro sulla porta del garage qualcosa fa, grazie alle sfide con mio figlio. Ma il troppo tempo passato in casa, con una cucina sempre disponibile a fugaci incursioni, a estemporanei spuntini, anche quello fa, purtroppo! Ogni volta che vedo l’immagine di copertina della mia pagina Facebook mi sento un pò in colpa. Perché, per spirito di onestà, dovrei almeno cancellare una lettera dalla scritta. Anzi, credo che una volta finito questo articolo lo farò. Altro discorso invece è quello legato alla mia professionalità, alla mia immagine di “serio”creativo pubblicitario. Ma questo aspetto è troppo profondo e importante per essere liquidato in poche righe, e quindi ne scriverò un’altra volta. Anche perché il tè delle 5 mi sta aspettando, e non è cortese farlo aspettare. Alla prossima.