Lunedì 6 aprile. In queste settimane sto interrogandomi sul futuro del mio lavoro. Il tempo non manca visto che sono virtualmente, e poi neanche tanto, disoccupato!
Non so se e quando le agenzie con cui collaboro abitualmente, in questo periodo assolutamente inattive, riapriranno i battenti.
I testi sacri della comunicazione sostengono che proprio in periodi di crisi gli investimenti pubblicitari sono destinati a crescere perché le aziende, per non perdere quote di mercato, devono giocoforza investire. E, leggendo qua e là per il web, emerge che oggi sarebbe un buon periodo per investire (https://www.engage.it/media/coronavirus-pubblicita-tante-campagne-annullate-investire-oggi-puo-unopportunita/223107). Ma questo non sta capitando.
Devo dire che in tanti anni di onorata attività, in tanti anni di perpetua crisi economica, ho registrato solo e sempre un continuo calo di risorse. Magari non per i big spender, ma per la stragrande maggioranza delle aziende medie e piccole è stato così.
Gli unici investimenti in crescita sono stati quelli legati al web, la cui esplosione ha di fatto cambiato le regole del gioco (e ridotto drasticamente gli introiti dei “protagonisti” del settore!). E quindi, non vedo perché le cose dovrebbero cambiare ora.
Perché se è vero che l’assunto di cui prima può essere teoricamente logico, nella realtà la preoccupante mancanza di pecunia nelle tasche di quasi tutti, imprenditori e consumatori, credo farà sì che solo le grandi aziende seguiranno questo modus operandi, mentre tutti gli altri cercheranno di sopravvivere, tagliando in primis gli investimenti in comunicazione.
Bello come scenario, eh?
Certo, stiamo fronteggiando un evento epocale, cui nessuno era preparato, e quindi fatico a immaginare cosa potrà succedere nel prossimo futuro.
E per un creativo, uno che fa dell’immaginazione la sua arma vincente, non è proprio il massimo!
Che fare allora? Cercare di essere più propositivi? Offrire nuove formule, nuovi servizi magari a costi più accessibili? Risultare più convincenti?
Beh, visto che sono ottimista a oltranza, sono sicuro che qualcosa ci sapremo inventare anche questa volta.
Del resto, abbiamo tutto il tempo per pensarci.
Io resto a casa. Come tutti. Ma non mollo!