Perdersi in un bosco, a 7 chilometri dal centro della città. La collina di Torino offre anche questo.

Il bosco di cui vi parlerò oggi è quello del parco di Superga. La camminata inizia dal parcheggio della ex sede della Ferrero, nel punto più alto di Pino Torinese. Fin da subito il bosco svela la sua vera essenza selvaggia. Il sentiero, dopo aver superato i resti di una frana di alcuni anni fa, si tuffa sul fianco della collina, scendendo velocemente a valle. La bellezza di questa camminata, per me, è che non è segnalata. Si incontrano bivi, in alcuni punti i sentieri si sdoppiano correndo in direzioni opposte, senza però dirti dove ti condurranno. Ma niente paura. Scendendo verso sinistra, in breve tempo si arriva alla strada panoramica che da Pino porta a Superga, andando verso destra il sentiero porta, con una camminata più lunga ma per niente impegnativa, verso valle Gola. I segni del passaggio dei cinghiali è sempre molto visibile. Ma in oltre 10 anni, io non ne ho mai incontrato uno. Tutto il resto è silenzio, e profumo di sottobosco. Alberi abbattuti dalle intemperie, legna tagliata, funghi, foglie secolari, ricci appena caduti dai castagni che si mischiano a quelli di tante stagioni fa, il bosco è lasciato al suo destino senza che nessuno lo pulisca. Questo lo rende così selvaggio e attraente. Occhio a non scivolare. Intendiamoci, non servono calzature tecniche, io uso scarpe da tennis piuttosto consumate, però direi di evitare le scarpe “belle” perché di sicuro saranno attaccate dal fango. Il bosco offre rami abbattuti dalla neve e dal vento tra usare come bastoni per tutti i gusti e le altezze, quindi i bastoncini da fitwalking possono riposare nel baule dell’auto. Ogni tanto potrà accadere di incontrare appassionati di downhill che, a cavallo delle loro mountain bike, affrontano le ripide discese, e altrettanto ripide salite, senza però esagerare con la velocità. Una volta usciti dal bosco il dilemma sarà tornare per la stessa strada o affrontare la lunga salita che riporterà al posteggio camminando sull’asfalto. Il mio consiglio è quello di ritornare sui propri passi e immergersi nella natura. In questo modo potrete godere di una visuale del bosco opposta a quella dell’andata, dal basso verso l’alto, ma altrettanto affascinante e suggestiva.
Buona camminata.